Che fare se con il tuo cognome vuoi farci un business ed è lo stesso di un brand famoso?

Nel diritto italiano ed europeo, cosa accade nei casi di conflitto fra marchi patronimici uguali? E se si utilizza il proprio cognome per identificare la propria azienda, ma esso è identico a quello di un marchio notorio?

Condividi su
nomi patronimici

Nel diritto italiano ed europeo, cosa accade nei casi di conflitto fra marchi patronimici uguali? E se si utilizza il proprio cognome per identificare la propria azienda, ma esso è identico a quello di un marchio notorio?

Nel caso in cui sia stato registrato un marchio patronimico in un determinato settore commerciale, un soggetto con cognome omonimo al titolare del marchio patronimico registrato potrà usare il proprio (cog)nome nell’attività commerciale solo con funzione meramente descrittiva (e dunque non con funzione distintiva e quindi non come marchio) ovvero in un settore merceologico diverso rispetto ai settori merceologici di un marchio patronimico già esistente.

Tuttavia, se il marchio patronimico preesistente fosse un marchio notorio, all’ora l’uso dello stesso segno non potrebbe essere utilizzato neanche in un differente settore merceologico, poiché i marchi notori godono di una protezione ultramerceologica.

In altri termini, quando il cognome di un soggetto è già stato registrato validamente come marchio, neanche chi porti legittimamente quel cognome può utilizzarlo per identificare la propria attività commerciale (né come marchio,  né come ditta, né come denominazione sociale, né come ragione sociale, né come insegna , né come nome a dominio) se tale utilizzo può essere idoneo a creare confusione nei consumatori (vedi sentenza della nostra Cassazione (n. 3806/2015) che si è pronunciata in una situazione simile sul marchio ALESSI contro ALESSI GIACINTO srl.).

Patronimico registrato, titolare garantito.