ll "Corriere della Sera", pubblicato da RCS Media Group, è il primo brand tra i quotidiani in Italia per diffusione e per lettorato. Compie nel 2016 i suoi primi 140 anni.
Per celebrare, a partire dal 27 gennaio sono disponibili una nuova edizione online, con i contenuti creati dall’intera redazione del quotidiano, e l'archivio completo con i 140 anni di storia del giornale.
Il Corriere nacque a Milano nel febbraio del 1876, quando Eugenio Torelli Viollier – direttore de "La Lombardia" – e Riccardo Pavesi – editore della medesima – decisero di fondare un nuovo giornale.
Il primo numero venne annunciato dagli strilloni, i ragazzini che vendevano i giornali per strada, in piazza della Scala domenica 5 marzo 1876. Una scelta tattica: si trattava della prima domenica di Quaresima, giorno in cui, per tradizione, i giornali milanesi non uscivano.
Il Corriere della Sera riuscì quindi a sfruttare l’assenza di concorrenza per farsi conoscere dai lettori, ai quali venne dedicato il primissimo articolo di fondo, intitolato "Al Pubblico". Devolse tutto il ricavato della giornata in beneficienza, per non inimicarsi la concorrenza.
La prima uscita del "Corriere della Sera", datato 5-6 marzo 1876.
Il prezzo di un numero, composto da quattro pagine, era di 5 centesimi (un soldo) a Milano, 7 fuori città.
Il giornale era così impostato: la prima pagina ospitava l'articolo di fondo, la cronaca del fatto più rilevante e i commenti al fatto; la seconda era dedicata alla cronaca politica italiana e straniera; la terza riguardava la cronaca milanese e le notizie telegrafiche; la quarta era riservata alla pubblicità.
Il "Corriere" andava in macchina alle 14:00 per essere distribuito a Milano circa due ore dopo mentre, per quanto riguarda la distribuzione fuori città, la lentezza dei trasporti faceva sì che spesso arrivasse nelle altre regioni solo il giorno dopo.
Per questo, dalla prima uscita fino al dicembre del 1920, il "Corriere" aveva la doppia datazione (per esempio: nel caso del primissimo giornale, la data era “5-6 marzo 1876).
La stampa pomeridiana e l’uscita serale sono inoltre il motivo che hanno portato alla scelta del nome “Corriere della Sera”, rimasto invariato per 140 anni.
A sinistra, un manifesto pubblicitario disegnato da Adolf Hohenstein nel 1898 per il "Corriere della Sera". A destra, la litografia realizzata da G. Beltrami nel 1900 per pubblicizzare "La Domenica del Corriere" e il periodico mensile "La Lettura".
LA STORIA DEL CORRIERE IN PILLOLE
La tiratura del "Corriere della Sera", che inizialmente è di tremila copie, comincia ad aumentare nel 1878, quando il giornale riesce a sfruttare a lungo la notizia della morte del re Vittorio Emanuele II.
Dal 1880 in poi il "Corriere" raggiunge le classi sociali emergenti dell’epoca, gli industriali e gli operai, assestandosi sulle diecimila copie giornaliere nel 1881.
Nel 1882 il giornale invia i sui primi corrispondenti a Londra, Parigi e Vienna, cominciando ad uscire due volte al giorno (nel primo pomeriggio e in serata).
I primi tre direttori del "Corriere": il fondatore Eugenio Torelli Viollier (5 marzo 1876 - 31 maggio 1898); Domenico Oliva (giugno 1898 - 23 maggio 1900); Luigi Albertini (24 maggio 1900 - ottobre 1921).
Nella seconda metà del 1880 il "Corriere" ospita diverse rubriche giornaliere: "La Vita" (economia domestica ed igiene), la rubrica letteraria (pubblicata il lunedì), "La Legge" (consulenza legale di un esperto per i lettori). Un’altra novità introdotta dal direttore Torelli è la figura del cronista denominata redattore viaggiante, che raccogliere le notizie direttamente sul luogo.
Nel 1904 la sede del giornale si sposta in Via Solferino numero civico 28, restandovi fino a oggi. La tecnologia consente di aumentare il numero delle pagina a otto e l’allora direttore Luigi Albertini lancia lo schema della terza pagina dedicata alla cultura, che verrà poi utilizzata anche dagli altri quotidiani.
Durante il regime fascista, viene impedita l’uscita del giornale. Il "Corriere" riceve diversi tentativi di intimidazione anche dopo il delitto di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924. Le copie del giornale vengono sequestrate in varie zone di Italia.
Il 14 febbraio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, la sede del giornale subisce ingenti danni a causa di un bombardamento.
La prima pagina del "Corriere della Sera" del 6 giugno 1946 annuncia la nascita della Repubblica italiana in seguito al referendum del 2 giugno.
Nel 1952 passa alla direzione del "Corriere" Mario Missiroli, che impone ai giornalisti di mantenere una corretta distanza dai partiti politici.
All’inizio degli anni '70, per uscire da un periodo di stasi, i proprietari scelgono come direttore Alfio Russo, che rende il giornale meno intellettuale, inserendo pagine speciali dedicate alle donne, ai giovani, alla finanza, all’economia, ecc. L’orientamento resta liberale e moderato.
Gli anni 1968-1969 sono caratterizzati dalla contestazione studentesca e dalle agitazioni sindacali. Il "Corriere" si mantiene distante dal dibattito politico scegliendo una linea neutrale, scatenando le reazioni dei contestatori.
Il 15 marzo 1972 la direzione viene affidata a Piero Ottone, che sposta la linea politica del “Corriere” decisamente a sinistra, spaccando la redazione in due. Alcuni storici giornalisti, come Indro Montanelli, dichiarano di voler abbandonare il giornale. In questi anni entrano in redazione professionisti quali Alberto Ronchey ed Enzo Biagi.
Hanno scritto per il "Corriere" celebri giornalisti e scrittori, tra i quali (partendo dall'alto a sinistra): Indro Montanelli, Italo Calvino, Dino Buzzati, Enzo Biagi (dal basso a sinistra), Walter Tobagi (inviato assassinato a Milano in un attentato terroristico perpetrato dalla Brigata XXVIII marzo) e Alberto Ronchey.
Nei primi anni Ottanta anche il giornale viene colpito dal terrorismo, con l’assassinio dell’inviato Walter Tobagi.
Nel 1981 la casa editrice Rizzoli viene coinvolta nello scandalo della Loggia P2. Il "Corriere" perde il suo prestigio, le vendite calano bruscamente, la fiducia con i lettori si incrina. Il "Corriere" viene superato dalla Gazzetta dello Sport, perdendo il suo primato.
Dal 18 giugno 1984, con la direzione di Piero Ostellino, il "Corriere" riconquista la vetta delle classifiche di vendita. Nel 1986 viene scalzato dalla Repubblica per il numero dei lettori. Come risposta il "Corriere" si inventa una rivista settimanale, "Sette", di 122 pagine, che attira nuovi lettori. Ormai la guerra con la concorrente "Repubblica" è aperta.
Dal 1992 al 1997 la direzione passa a Paolo Mieli. Con lui si assiste ad un vero e proprio ricambio generazionale all’interno del giornale. La terza pagina viene eliminata, e la pagina culturale finisce nella parte interna del giornale. Nel 1998 il "Corriere" approda anche sul web, con il sito www.corriere.it.
Nel 2009, il Consiglio di Amministrazione decide di richiamare De Bortoli alla guida del “Corriere”. Con lui al timone del giornale vi sono due importanti novità "al femminile": per la prima volta una donna viene nominata vice-direttore (Barbara Stefanelli), e una donna scrive l’editoriale in prima pagina (Isabella Bossi Fedrigotti).
Nel 2015 De Bortoli lascia la direzione del quotidiano al condirettore Luciano Fontana.