E-Brand

La marca nell’era dello shopping digitale

L’origine dell’e-commerce, si deve all’Electronic Data Interchange (EDI), sistema studiato negli anni ’70 per consentire il trasferimento di informazioni o documenti commerciali in formato elettronico.

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L’origine dell’e-commerce, si deve all’Electronic Data Interchange(EDI), sistema studiato negli anni ’70 per consentire il trasferimento di informazioni o documenti commerciali in formato elettronico. Il primo negozio italiano sul web è stato lanciato nel 1993 da OlivettiTelemedia. All’indirizzo www.mercato.it (oggi il dominio non appartiene più a Olivetti), era possibile acquistare virtualmente libri, computer, prodotti multimediali e molto altro: era l’inizio del “mercato digitale”, modello che sta cambiando le abitudini d’acquisto della nostra società.

 

Il commercio elettronico è in forte sviluppo. Secondo una stima di quest’anno (Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano) è previsto un fatturato 2013 complessivo delle aziende italiane – che hanno aperto un negozio esclusivamente on-line – è di 11,2 miliardi di euro, confermando, quello dell’e-commerce, un settore in crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Anche se lontano dallo standard europeo (305 miliardi), il mercato nel nostro Paese è in continuo fermento: dall’anno scorso gli italiani che acquistano su internet (definiti “e-shopper”) sono aumentati del 50%, raggiungendo i 13,6 milioni (fonte Human Highway-Netcomm). 

 

Ma, dal punto di vista del branding, quali sono i fattori che distinguono gli e-brand dai brand normali? Fondamentalmente nessuno. Internet è un mezzo virtuale, ma le persone che vi interagiscono sono reali. Quindi anche gli e-brand devono mantenere i prerequisiti di sempre. 

 

Possiamo associare, tecnicamente, un e-brand a una marca-retail e – come nel branding “analogico” – il distinguo è tra insegna contenitore o monomarca. Insomma, come tutti brand, l’importante è emozionare e differenziare l’offerta da quella dei competior.