Dai primi giorni dello scorso settembre in campo tecnologico non si parla che del nuovo smartphone (che fa anche da tablet) di Samsung, il Galaxy Note 7: già dopo i primi giorni sul mercato americano il nuovo prodotto della sudcoreana ha presentato difetto tanto grave da far esplodere il dispositivo.
Le motivazioni tecniche relative all’esplosione non sono ancora chiare, ma Samsung ha già da tempo predisposto il ritiro di tutti i device venduti e in vendita, provvedendo in questi giorni all’apertura di chioschi appositi anche negli aeroporti, in quanto al Galaxy Note 7 è stato proibito volare da molte compagnie aeree. I trasgressori rischiano multe fino a 179mila dollari e fino a 10 anni di carcere.
A livello aziendale sono state riviste le previsioni sull’ultimo trimestre, terminato a fine settembre, stimando un utile operativo di 4,6 miliardi di dollari e non più di 6,8 miliardi. Samsung ha anche cambiato al ribasso le stime per i ricavi: 41,4 miliardi di dollari invece di 43,2.
A questo punto il dubbio che sorge spontaneo è relativo alla sorte all’intero brand Galaxy Note, utilizzato da Samsung per quasi tutti suoi cellulari più importanti.
Secondo una statistica condotta dal Konan Technology – che si occupa dell’analisi dei trend sui social network – è emerso che la considerazione negativa che i consumatori hanno sul Galaxy Note 7 è salita dal 34% di agosto al 53% di ottobre, mentre quella positiva è crollata dal 62% al 42% nell’arco dello stesso periodo.
L'evoluzione della marca Galaxy Note di Samsung.
Si è espresso a riguardo anche Kim Duk Jin, vice direttore del Korea Insight Institute, che ha affermato: «Samsung dovrebbe abbandonare definitivamente il brand Note in quanto i consumatori lo ritengono pericoloso. Anche se uscisse il Note 8, verrebbe considerato tale».
Samsung non si è ancora espressa a riguardo, ma è molto probabile che sorte della marca dipenderà anche dalla gestione di Samsung: a distanza di sei anni in molti ricorderanno ancora il cosiddetto “antennagate” di Apple, quando si scoprì che gli iPhone 4 avevano problemi di ricezione se impugnati in un certo modo. Cupertino recuperò la credibilità grazie alla conferenza stampa dove Steve Jobsspiegò come si progetta uno smartphone, dove vengono messe le antenne e offrendo soluzioni al problema (compresa la distribuzione gratuita di una banda elastica da mettere intorno al telefono per isolare meglio le antenne dal contatto con la pelle).
La crisi fu evitata ed Apple risolse il problema con l’uscita dell’iPhone 4s, evitandosi un grave danno d’immagine per il suo prodotto più importante e redditizio.
Vedremo prossimamente se la sudcoreana sarà in grado, attraverso la stessa marca Samsung, di offrire sufficienti rassicurazioni e garanzie al pubblico per salvare l’intero brand Galaxy Note.