Greenpeace: un brand senza compromessi

Da 40 anni nel mondo e 25 in Italia

Tutti hanno sentito parlare di Greenpeace, ma non tutti conoscono i veri aspetti che hanno determinato il successo dell’Associazione e la conseguente costruzione e affermazione del corrispettivo brand. 

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Tutti hanno sentito parlare di Greenpeace, ma non tutti conoscono i veri aspetti che hanno determinato il successo dell’Associazione e la conseguente costruzione e affermazione del corrispettivo brand. Proprio così, perché in realtà Greenpeace oggi è una marca a tutti gli effetti in quanto - per definizione - presidia una personalità composta da un insieme di valori specifici e inequivocabili.

 

L'organizzazione internazionale non governativa ambientalista e pacifista fondata da un gruppo di attivisti a Vancouver, in Canada, nel 1971, l'anno scorso ha celebrato il quarantesimo anniversario della sua costituzione (il venticinquesimo in Italia). Con quasi tre milioni di sostenitori e uffici in 41 paesi in tutto il mondo, Greenpeace è famosa per la sua azione diretta alla difesa del nostro pianeta, per esempio portando avanti campagne sul clima, la protezione delle balene, la salvaguardia delle foreste, la lotta agli Ogm e al nucleare.

Con la pubblicazione dei "Rapporti", rispettivamente di novembre 2010 e 2011, Greenpeace informa i consumatori di tonno su cosa effettivamente contengono le scatolette.

Proprio quest’ultimo tema figura tra i più significativi, essendo quello che per primo ha fatto subito parlare di Greenpeace, come racconta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia: “il 15 settembre del ’71, i nostri fondatori Jim Bohlen, Irving Stowe e Paul Cote noleggiarono il peschereccio Phyllis Cormack e salparono alla volta di Amchitka, nel Pacifico settentrionale, per protestare contro un imminente test nucleare sotterraneo USA. Dopo giorni di navigazione, tra discussioni interne e mare grosso, persero la bussola e vennero intercettati e fermati dalla Guardia Costiera. Non riuscirono a fermare il test e la bomba esplose il 6 novembre, ma fu l’ultima: il tentativo eroico di quel piccolo gruppo di attivisti conquistò le prime pagine dei giornali nordamericani e da allora Amchitka non fu mai più utilizzata per i test nucleari”.

Una delle navi della flotta di Greenpeace.

Greenpeace ha acquisito un’autorevolezza probabilmente senza precedenti per una libera Associazione, ottenendo successi rilevanti per la salute della Terra, come – per citarne alcuni - il trattato internazionale che protegge per cinquant'anni l'Antartide da esplorazioni petrolifere e minerarie, la messa al bando delle spadare, la moratoria internazionale sulla caccia baleniera, il divieto di sversamento di scorie nucleari in mare, la protezione di migliaia di ettari di foresta primaria.

 

Questa autorevolezza, conquistata grazie a una forte idea di fondo e all’impegno costante di poche persone convinte di poter cambiare il mondo, ha avviato il processo di creazione del brand Greenpeace. Ma il fattore chiave è il rispetto assoluto di un comportamento coerente, quello cioè di non scendere a certi compromessi: parliamo del fatto che Greenpeace è tuttora indipendente e non accetta fondi da enti pubblici, imprese o partiti politici. Su questo punto sono infatti irremovibili, rimandando indietro gli assegni quando si accorgono che provengono da conti aziendali. Dipendono totalmente dalle donazioni dei sostenitori e puntualmente, ogni anno, pubblicano sul loro sito internet un bilancio dove si può leggere quanti soldi hanno ricevuto e come vengono spesi.

Un brand si forma per “genesi spontanea”, compie il suo cammino in virtù di un impegno coerente e reiterato nonché, prevalentemente, grazie a ideologie in grado di permeare il sentito comune. Insomma, anche se inconsapevolmente, Greenpeace può fregiarsi del titolo di brand, un brand assolutamente etico, portatore di significati universali, a volte scomodi, ma necessari per la vita e il futuro del pianeta Terra e dei suoi abitanti.

nuova icona

La nuova icona realizzata da Gaetano Grizzanti per Greenpeace, donata in occasione del quarantesimo anniversario della nascita dell'Associazione.