Snapchat

I 5 aspetti sconosciuti del social brand del momento

Questi primi giorni di marzo 2017 sono stati memorabili per Snapchat: dopo una capitalizzazione record, seconda solo a quella di Alibaba (avvenuta nel 2014) per il proprio ingresso in Borsa, l’app di messaggistica ha poi superato il traguardo dei 500 milioni di download.
 

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Questi primi giorni di marzo 2017 sono stati memorabili per Snapchat: dopo una capitalizzazione record, seconda solo a quella di Alibaba (avvenuta nel 2014) per il proprio ingresso in Borsa, l’app di messaggistica ha poi superato il traguardo dei 500 milioni di download.

Creata da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown (all’epoca studenti alla Stanford University) nel settembre del 2011, Snapchat era inizialmente nota e utilizzata per scambiarsi foto e messaggi piccanti (una pratica più comunemente chiamata “sexting”) che si sarebbero automaticamente cancellati pochi secondi dopo l’apertura. 

A marzo 2017, Snap Inc. ha raccolto 3,4 miliardi di dollari con l'Ipo (Offerta Pubblica Iniziale), vendendo azioni a 17 dollari l'una, per una valutazione della società di 24 miliardi di dollari. Il primo prezzo segna un rialzo del 40% 24 dollari per azione e la capitalizzazione è volata subito a 33,5 miliardi.

Il segreto di questo nuovo social? Una nuova forma di condivisione effimera: tutto si distrugge, nulla resta. Con gli aggiornamenti progressivi che si cancellano dopo un giorno, non è necessario costruire un’immagine di sé, è sufficiente raccontare il proprio presente (del quale non rimarranno tracce in rete). Trovare profili altrui, inoltre, non è immediato come altrove e non si può commentare in pubblico, così troll e cyberbullismo non sono in cima alla lista dei problemi. 

Oggi gli utenti “quotidiani” di Snapchat sono 158 milioni e producono oltre 2,5 miliardi di snap (brevi video o foto) al giorno. In particolare, gli under 25 controllano l’app 20 volte ogni giorno, trascorrendovi almeno una mezz’ora.

Nonostante sia il social brand più discusso e chiacchierato del momento, ecco 5 aspetti interessanti e quasi sconosciuti che rendono Snapchat una marca ancora più intrigante.

1. “Snapchat” non è il primo nome del brand
Pochi sanno che i primi passi di Snapchat furono fatti sotto il primo nome di Picaboo nel luglio 2011 con appena 127 utenti. La quota 100mila sarebbe stata varcata nell'autunno successivo. “Picaboo” condivide la stessa pronuncia con l’espressione inglese “Peekaboo”, nostro equivalente di “bau-sette” o “cucù” (accompagnato al gesto con il quale si nasconde il viso con le mani, per far divertire i bambini più piccoli). Il nome è probabilmente riferito alla scomparsa di foto e messaggi una volta aperti o visualizzati.

2. Il simbolo del fantasmino ha un nome
Si chiama Ghostface Chillah il fantasma simbolo del logo di Snapchat. Il nome è ispirato al cantante hip-hop Dennis Coles, conosciuto come Ghostface Killah del gruppo Wu-Tang Clan, ed è stato scelto e disegnato dallo stesso fondatore di Snapchat: Evan Spiegel, il quale ha dichiarato di averlo disegnato nel proprio dormitorio in una intero pomeriggio.

3. I colori di Snapchat non sono casuali
Se il fantasma è stato scelto sempre per ricordare la scomparsa dei contenuti condivisi sull’app, i colori del logo – e in particolare il giallo dello sfondo – sono derivati da un’analisi di marca dello scenario digitale. Lo ha rivelato Evan Spiegel, fondatore e disegnatore del logo Snapchat: «Abbiamo fatto una ricerca tra le prime 100 applicazioni. Nessuna di loro utilizzava il giallo».

4. Il successo nonostante il fatturato 
Suona incredibile, ma Snapchat non ha un bilancio in attivo, sui conti pesa una perdita netta superiore al fatturato. I ricavi del 2016 sono stati di 404 milioni di dollari, in rialzo considerando che, rispetto a tre anni fa, le vendite erano uguali a zero. La pubblicità su Snapchat è una fonte di ingressi recente: fino al 2014/2015, il social viveva di finanziamenti. In particolare, nel 2012 Snapchat aveva ottenuto 485 mila dollari da Lightspeed Venture Partners, dopo che uno dei suoi partner aveva scoperto che era una delle tre applicazioni più popolari della classe di liceo di sua figlia, insieme ad Angry Birds e Instagram.

5. Più che un social
A settembre 2016 Snapchat ha lanciato gli Spectacles, occhiali da sole con due mini-videocamere in grado di registrare quello che accade nella quotidianità, in modo che i video possano essere poi condivisi direttamente sul social del fantasmino. Con una design alla moda e un prezzo di 115€, gli Spectacles costituiscono un vero e proprio asset strategico, un assaggio delle potenzialità tecnologiche (e non solo digitali) della Snap Inc.   

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A settembre 2016 Snapchat ha lanciato gli Spectacles, occhiali da sole con due mini-videocamere in grado di registrare quello che accade nella quotidianità, in modo che i video possano essere poi condivisi direttamente sul social del fantasmino.