19 Crimes: Brand story criminale dall’Australia

Una casa vinicola australiana applica lo storytelling alla realtà aumentata per raccontare un capitolo di storia

Bottiglie con antiche fotografie al posto della classica etichetta: è la trovata di un’azienda vinicola australiana, la Trasury Wine Estates, che celebra lo spirito ribelle degli uomini e delle donne esiliati in Australia, quando era la colonia penale dell’Inghilterra. 
 

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Bottiglie con antiche fotografie al posto della classica etichetta: è la trovata di un’azienda vinicola australiana, la Trasury Wine Estates, che celebra lo spirito ribelle degli uomini e delle donne esiliati in Australia, quando era la colonia penale dell’Inghilterra. 

Nel lontano diciottesimo secolo, infatti, la corona inglese aveva deciso di destinare questo territorio al trasferimento dei criminali, in modo da allontanare i soggetti pericolosi o comunque non graditi nel Regno, confinandoli in una terra lontana e ostile, abitata solo dagli aborigeni.

I criminali che sono sopravvissuti all’estenuante viaggio oltreoceano hanno trovato la possibilità di ricostruire una nuova vita e nel tempo l’Australia è diventata la società ricca e florida che conosciamo.

Oggi la Treasury Wine Estates ha deciso di narrare le storie di chi approdò sul continente tra il 1788 e il 1868.

In particolare, la collezione si chiama “19 crimes” (19 crimini) e deve il nome alla lista dei crimini per cui, chi ne avesse commesso almeno uno, poteva essere condannato al trasferimento in Australia, invece che alla morte.

La collezione comprende diverse varietà di vino australiano, contenuto in bottiglie di vetro scuro e opaco, sulle cui etichette sono raffigurati diversi criminali.

 
Scaricando l’apposita applicazione sullo smartphone, è possibile inquadrare l’etichetta, e la foto inizierà a muoversi e a narrare la propria storia.

19 Crimes è stato classificato nel 2017 da Market Watch come “Brand vinicolo dell’anno”.

 

19 crimes bottiglie

Alcune bottiglie della collezione 19 Crimes.