Gossip: le marche del pettegolezzo

Editorial branding: distinguersi senza differenziarsi

Le riviste che vedete qui sopra sono state acquistate tutte contemporaneamente, verso la fine del mese di agosto dello scorso anno, nella stessa edicola. Ma un salto all'edicola più vicina dimostrerebbe che oggi la situazione non è cambiata

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gossip brand

Le riviste che vedete qui sopra sono state acquistate tutte contemporaneamente, verso la fine del mese di agosto dello scorso anno, nella stessa edicola. Ma un salto all'edicola più vicina dimostrerebbe che oggi la situazione non è cambiata. Il passante attento può infatti notare il grande numero di testate, concorrenti tra di loro, presenti nel punto di vendita, e per prima cosa è portato a pensare che la domanda debba essere sicuramente molto alta per consentire la sopravvivenza commerciale di così tante riviste di gossip.

Ma poi rimane stupito per un altro fattore ancor più eccezionale: i marchi delle riviste sono tutti a fondo rosso con i caratteri in bianco. Insomma: si trova davanti a numerose riviste differenti ma essenzialmente tutte uguali.

testate riviste

In primo piano le testate di alcune riviste di gossip, dove è possibile notare l'omogeneità grafica con cui costituiscono il proprio mood identificativo.

Forse i rispettivi addetti ai lavori noteranno il diverso taglio editoriale, ma dal punto di vista del branding non si può far altro che annotare come questa estrema omologazione appaia quanto mai curiosa. Sicuramente tali giornali seguono un format, con tratti connotativi tradizionali, che garantisce loro di raggiungere i rispettivi obiettivi di vendita; ciò nonostante è interessante segnalare la dimensione di questo fenomeno.Le motivazioni per cui si registra un continuo crescere di riviste che raccontano un certo spaccato della società contemporanea, sono numerose, a partire dal target principale a cui sono rivolte e cioè il pubblico femminile di riferimento, per il quale l’innata curiosità si trasforma nel bisogno di nutrirsi dei segreti di personaggi famosi, di indiscrezioni, di storie d’amore per cui parteggiare e, perché no, di piccole e grandi malignità.

Dal punto di vista della brand identity, osservando le singole testate, spicca una determinata cromia: il rosso. Ma perché proprio il rosso? Tecnicamente è senza dubbio un colore molto indicato per rappresentare il ‘prodotto’ in questione: è molto visibile quindi spregiudicato, è un colore caldo che indica un carattere estroverso e vivace, accogliendo in sé il desiderio di evadere dalla quotidianità. Il rosso è, nell’immaginario collettivo, sinonimo di passione e amore, perché è un colore energetico, quindi indicativo di azione e virilità, divenendo così un subliminale dell’eccitazione. È stato dimostrato che il rosso accelera il battito cardiaco, favorendo la produzione di adrenalina e, con la sua frequenza di 0.85 micron, stimola il sistema vegetativo.Ma il rosso, rispetto ad altri colori, ha un’altra particolare valenza: grazie all’associazione con il sangue - all’eccesso - viene percepito come segno di aggressività.