Luxury Brand vs. Contraffazione

Un battaglia che minaccia brand, nazioni e posti di lavoro

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L’Annual Report 2015 rilasciato dall’Office for Harmonization in the Internal Market (OHIM) dell’EUIPO (l'European Union Intellectual Property Office) ha svelato dati impressionanti relativi a falsificazione, mercato nero e mercato grigio dei prodotti di lusso contraffatti. 

In complessivo, i brand dell’Unione Europea hanno perso il 9,7% dei propri profitti a causa della contraffazione: nel settore del lusso, la cifra ammonta quindi a 26,3 miliardi di euro, mentre nei settori collegati si parla di 17 miliardi di euro. Dal punto di vista fiscale, questo ha portato ammanchi alle casse governative di 9.95 miliardidi euro.

Dal report emergono dati contrastanti. I cittadini europei si sono dimostrati sensibili al tema della lotta alla contraffazione: l’81% degli intervistati concorda nell’affermare che la merce contraffatta impatti negativamente sull’economia, mentre il 75% ritiene che  l’acquisto di prodotti contraffatti non sia giustificabile per via dei prezzi elevatidegli originali. Nonostante gli esiti positivi del sondaggio, lo scorso anno ben 50 milioni di europei hanno acquistato prodotti “falsi”.

All’interno del panorama europeo, l’Italia è la nazione che – da sempre – è maggiormente presa di mira dal fenomeno della contraffazione. Il Paese che più minaccia i nostri brand del lusso è la Cina, che da sola detiene il 63,2% del mercato del falsificato. Segue Hong Kong (21,3%) e, a grande distanza, Turchia (3,3%), Singapore (1,9%), Tailandia (1,6%) e India (1,2%). 

Le altre nazioni coinvolte sono: Marocco (0,6%), Emirati Arabi Uniti (0,5%), Pakistan (0,4%) ed Egitto (0,4%) che, assieme ad altri Stati meno coinvolti, arrivano a una quota totale del 5.6%.

A causa della contraffazione l’Italia perde 5 miliardi di euro l’anno. Al secondo posto segue la la Spagna (4,5 miliardi di euro), l'Inghilterra (4 miliardi di euro), la Germania (3,9 miliardi di euro) e la Francia (3,8 miliardi di euro).

I ricercatori OHIM hanno inoltre contabilizzato la perdita totale dei posti di lavoro: le stime contano 417 mila unità che, sommate all'indotto, diventano 603 mila.

Fortunatamente i brand – italiani come internazionali – stanno diventando sempre più esperti nel contrastare la falsificazione: basti pensare agli esiti positivi di cause recenti come quella di Moncler in Cina, del Consorzio del Prosciutto San Daniele in Brasile o Adidas in Europa.