Altra importante battaglia legale vinta da un noto brand italiano all’estero. Dopo il caso di Moncler in Cina, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha ottenuto una vittoria dopo un’articolata vicenda giudiziaria, con sentenza dell’8 marzo 2016, resa dal Tribunale di São Paulo.
L’attività di vigilanza sul prodotto e sul brand San Daniele è svolta dal Consorzio, in Italia e all’estero, per la tutela della Dop e del consumatore finale.
Il Consorzio ha intentato un giudizio di merito nei confronti di una nota società di importazione e distribuzione di prodotti alimentari brasiliana, formulando domande cautelari per la concessione di un provvedimento di inibitoria, per impedire l’attività di affettatura e confezionamento che la società compiva in Brasile, violando la denominazione di origine.
Secondo il disciplinare di produzione, anche le fasi di confezionamento e affettatura del Prosciutto di San Daniele devono essere effettuate solo ed esclusivamente nell’area di San Daniele (Friuli), da soggetti autorizzati e secondo severe procedure di sorveglianza.
Confermata la tutela già concessa in sede cautelare e validata anche in fase di reclamo, il Consorzio ha ottenuto l’accertamento dell’illecito e l’inibitoria nei confronti della società in questione alla prosecuzione della violazione.
«La sentenza del Tribunale di São Paulo crea un precedente importantissimo in tema di protezione delle eccellenze alimentari Made in Italy in generale e delle indicazioni geografiche in particolare – afferma Mario Cichetti, direttore generale del Consorzio – in quanto sancisce a livello internazionale la tutela della denominazione di origine ‘Prosciutto di San Daniele’, in particolare rispetto alle fasi di affettatura e confezionamento».
Il Consorzio, a partire dagli anni ’70, ha registrato il marchio collettivo in oltre 50 Paesi, attivando un monitoraggio mondiale a sua difesa. Nel 2015, in Italia il Consorzio ha svolto attività di vigilanza in 1.025tra punti vendita della grande distribuzione organizzata e del dettaglio tradizionale, mentre sono stati ispezionati oltre 450 punti vendita in Paesi europei quali Francia, Germania e Svizzera.
Ricordiamo che il valore del marchio “prosciutto di San Daniele” è stato stimato pari a circa 200 milioni di euro.