Olimpiadi: il primo marchio globale

Come è nato il brand dai valori etici universali

I giochi olimpici, evento di risonanza internazionale, è forse l’unico al mondo capace di risvegliare in ogni individuo i valori sociali più importanti dell’umanità, infatti, nel periodo finale prima di ogni Olimpiade si coglie l’occasione per affrontare e riaffermare tutti i temi etici primari dei diritti umani, come la libertà e la tutela dell’individuo, la pace e la tolleranza tra i popoli.

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olimpiadi

I giochi olimpici, evento di risonanza internazionale, è forse l’unico al mondo capace di risvegliare in ogni individuo i valori sociali più importanti dell’umanità, infatti, nel periodo finale prima di ogni Olimpiade si coglie l’occasione per affrontare e riaffermare tutti i temi etici primari dei diritti umani, come la libertà e la tutela dell’individuo, la pace e la tolleranza tra i popoli.
Accanto ad altri valori, come la lealtà sportiva, la tutela dei diritti dell’uomo è quindi tra gli ideali fondanti delle Olimpiadi, un fenomeno globale per antonomasia che, in modo antesignano, ha rappresentato e ancora oggi rappresenta l’esempio più condiviso di entità identificativa carica di princìpi morali. Paradossalmente, ciò che la marca Olimpiadi trasmette in termini valoriali, nell’immaginario collettivo supera l’associazione oggettiva rispetto al “prodotto” che rappresenta, cioè una manifestazione sportiva.

 

La nascita delle Olimpiadi
Come sappiamo, l'origine dei Giochi è molto antica, le prime Olimpiadi nacquero infatti nel 776 a.C. in Grecia e si tennero a Olimpia, da cui il nome, dove ogni quattro anni gareggiavano i migliori atleti greci. Sostanzialmente avevano un fondamento religioso, in quanto si svolgevano in onore di Zeus. Sono state registrate ben 292 edizioni, l’ultima nel 393 d.C., quando l’imperatore romano Teodosio I vietò i Giochi. Dobbiamo arrivare fino al XVII secolo per avere delle manifestazioni sportive che recuperavano il nome delle Olimpiadi, in Inghilterra, in Francia e di nuovo in Grecia, senza avere ancora uno sviluppo mondiale.
Il merito della nascita dei Giochi Olimpici moderni è del barone francese Pierre De Coubertin, che propose l’idea nel 1894 in un congresso all'Università della Sorbona a Parigi. I primi Giochi Olimpici si fecero nel 1896 ad Atene ed ebbero un risvolto incredibilmente positivo, con quasi 250 partecipanti. A quei tempi le Olimpiadi rappresentarono la più imponente manifestazione sportiva che il mondo avesse mai avuto.
L’edizione del 1900 fu tenuta a Parigi, nel 1904 a St.Louis – negli Stati Uniti – e via così da allora, cambiando città ogni quattro anni fino ai giorni nostri. Solo le edizioni del 1916, a causa della prima Guerra mondiale, del 1940 e del 1944, per la seconda, non vennero disputate.

 

marchi olimpiadi

I marchi di tutte le edizioni delle olimpiadi estive

Il logo
I cinque cerchi, disegnati e colorati dallo stesso De Coubertin, apparvero per la prima volta nel 1913 nell'intestazione di una sua lettera; sempre in quell’anno il simbolo viene descritto nel numero di agosto della Rivista Olimpica. 
Ma ufficialmente venne utilizzato ai Giochi, sulla bandiera olimpica, nel 1920.
Solo nel 1924 apparve sulle medaglie e nel 1932 per la prima volta viene utilizzato nel marchio dell’edizione del paese ospitante (escludendo l’apparizione di quattro anni prima nel manifesto delle Olimpiadi invernali del 1928).
I cinque anelli collegati tra loro – che idealmente rappresentano l’unione dei cinque continenti – posti in positivo su fondo bianco, sono colorati rispettivamente in blugiallonerorosso e verde. Questi colori, bianco compreso, sono stati scelti perché sono presenti nelle bandiere di tutte le nazioni del mondo. Non è mai stato formalmente attribuito a ognuno dei colori un continente, ma è diffusa la convinzione che il blu corrisponda all’Europa, il nero all’Africa, il rosso all’America, il giallo all’Asia e il verde all’Oceania.
Simbolicamente, l’intrecciarsi dei cerchi comunica in modo semplice – come nell’intenzione dell’ideatore – un forte senso di legame e unione. In realtà il primo disegno del logo si associava in modo più evidente a una catena, perché i suoi anelli erano legati in una sequenza quasi orizzontale, rendendo più palese la classica figura di una catena. Successivamente gli anelli furono compattati tra loro per ottimizzare l’ingombro del logo e renderlo più riproducibile nelle varie applicazioni.
Per quel periodo, contraddistinto da crescenti toni nazionalistici, decidere di trasmettere valori cosmopoliti è da considerarsi un’iniziativa incredibilmente rivoluzionaria che, di fatto, ha creato una marca destinata a trasmettere nel tempo uno straordinario potere di divulgazione di ideali immortali e globali.

colori olimpiadi

I colori, bianco compreso, sono stati scelti perchè sono presenti nelle bandiere di tutte le nazioni del mondo. Il simbolo viene così a rappresentare l'ideale unione dei cinque continenti.

Pierre De Coubertin: l'inventore dei giochi olimpici moderni

Pierre de Frédy, pedagogo e storico francese, meglio noto come il Barone Pierre de Coubertin, nasce a Parigi il 1° gennaio 1863. È famoso nel mondo per aver costituito i moderni Giochi Olimpici. Di famiglia nobile, l’interesse maggiore della sua vita ruotava intorno all’individuazione di nuove metodologie formative e didattiche per i ragazzi, dove la componente sportiva avrebbe avuto un ruolo determinante. Fu così che si dedicò a divulgare la cultura degli storici Giochi Olimpici, tanto da impegnarsi personalmente per la loro rinascita.
Con le prime Olimpiadi del 1896 costituì il CIO, Comitato Olimpico Internazionale, di cui fu inizialmente segretario generale. Dopo l’immediato successo dei Giochi, già dalla seconda edizione assume la carica di Presidente, fino al 1924. Rimase comunque Presidente Onorario del CIO fino al 1937, quando morì il 2 settembre a Ginevra. De Coubertin dimostra il proprio amore per le Olimpiadi sino alla fine, facendo seppellire il suo cuore in un monumento nelle rovine dell'antica Olimpia.

Pierre De Coubertin

Pierre De Coubertin: l'ideatore delle olimpiadi moderne