Branding senza compromessi

Un'azienda oggi deve vendere essenzialmente un sogno, un significato, un'idea, un'ideologia, anzi, in un'affermazione: un modo di essere.

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Perchè oggi bisogna saper vendere una marca? 

Un'azienda oggi deve vendere essenzialmente un sogno, un significato, un'idea, un'ideologia, anzi, in un'affermazione: un modo di essere.

 

Come?

È necessaria una vera autoanalisi, perché il branding non ammette compromessi o falsità, non bisogna avvolgere di 'fumo' il prodotto.

 

Il problema, e cioè che molte aziende non hanno nulla da comunicare.

Non credo, anzi, ogni azienda ha qualcosa da dire, il fatto è che non è semplice decodificarlo e trasmetterlo all'esterno. In più, si aggiunge il timore verso un approccio nuovo che considera il prodotto come un pre-requisito, perchè il fattore davvero differenziante è, appunto, la marca.

 

Si parla tanto di marca ma molto poco di marchio, qual è la differenza tra i due?

La marca è un'entità concettuale, portatrice di valori strategicamente predefiniti che presidiano un territorio mentale dell'individuo. Il marchio invece è il codice interlinguistico che identifica e rende tangibile una marca.

 

Qual è allora la sua sfida per il futuro?

Divulgare cultura e far capire che è possibile trasformare qualsiasi marchio in una marca.

 

Intervista tratta da Pubblicità Italia Dicembre 2010.