Non so cosa ci sarà nel futuro delle società di brand identity - spiega Gaetano Grizzanti - ma spero in un maggior rispetto dell'identità del nostro comparto -molto differente da quello delle agenzie di pubblicità- e in un approccio sempre più etico a questo tipo di professione". Intervista al brand strategy director di Univisual.
All'interno di un progetto di comunicazione integrata, è e sarà sempre la brand identity a guidarne i messaggi, che possono essere veicolati su qualsiasi media. La brand identity detta le regole, stabilisce le strategie di marca e fissa i concetti base che un'azienda o un prodotto devono avere: delinea un'identità distintiva ed ha la funzione di mantenere una propria coerenza evocativa.
Per natura tecnica, la logica strategica di un sistema di brand identity si preoccupa di andare a definire una connotazione identificativa e una personalità di marca, che poi possono essere declinate sui vari mezzi seguendo delle caratteristiche specifiche ma mantenendo una base unica, mai cangiante da un media a un altro. Non è la brand identity che si declina a seconda del media utilizzato, ma sono i mezzi di comunicazione che si adattano a un mood specifico. Questo concetto è valido, per esempio, anche rispetto ai media digitali.
Per quanto riguarda Internet, infatti, è il pubblico a fare la differenza non il mezzo, inteso come veicolo di divulgazione di contenuti a larghissima diffusione. Il contenuto deve essere declinato rispetto al target dei fruitori della Rete, non rispetto allo strumento di comunicazione in sé. In un momento storico in cui le aziende, proprio a causa del web 2.0, social network e blog, non riescono più a controllare e veicolare la comunicazione in senso univoco, è la brand identity che deve essere ancor più forte e definita. Insomma, le aziende non devono cambiare il proprio modo di essere rispetto al mezzo di comunicazione.
Intervista tratta da NC Giugno 2011