L'anima della marca allo specchio

Lo scorso 8 marzo sono stati presentati ufficialmente i risultati della ricerca "Il ruolo del packaging nelle imprese italiane e le sua prospettive di sviluppo", condotta dall'Istituto di ricerca QMark-Web Market  research per conto di Packwatch, l'Osservatorio sul packaging.

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Lo scorso 8 marzo sono stati presentati ufficialmente i risultati della ricerca "Il ruolo del packaging nelle imprese italiane e le sua prospettive di sviluppo", condotta dall'Istituto di ricerca QMark-Web Market  research per conto di Packwatch, l'Osservatorio sul packaging.

 

In un settore che da sempre lamenta la scarsità di informazioni e di dati "scientifici" con cui comprovare l'efficacia di un buon sistema di comunicazione visuale nel sostenere le vendite di un prodotto, la pubblicazione di questi dati è stata accolta con grande favore.

 

Dalle opinioni del campione intervistato - 134 manager di aziende produttrici di beni di largo consumo - sono emersi alcuni dati attesi e altri sui quali iniziare a tracciare, quantomeno idealmente, i confini più aggiornati dello scenario.

 

CONSENSO GENERALIZZATO: SOLO BUONE INTENZIONI?

Il primo dato che stupisce - alla luce anche delle tante dichiarazioni raccolte nel tempo sul malcontento degli operatori per non veder riconosciuto in pieno il proprio ruolo - è l'81,7% degli intervistati che  definisce il packaging "un veicolo di comunicazione che serve a distinguere il prodotto dalla concorrenza". Tra coloro che preferiscono vedere il "bicchiere mezzo pieno", interpreta il dato come un segnale positivo - quantomeno della corretta assegnazione di un ruolo al packaging e alla brand identity - Gaetano Grizzanti . "La ricerca - spiega - ha confermato che dal punto di vista teorico c'è una diffusa condivisione dell'importanza del settore e dei principi su cui si deve reggere un buon progetto di identità di marca".

 

Intervista tratta da Pubblicità Italia, 21 aprile 2006.